L’educazione liberale dell’Académie Julian

Già a partire dalle prime decadi dell’Ottocento, a Parigi si diffusero teorie e correnti artistiche che si contrapposero sempre con maggior forza all’arte accademica.
Venne addirittura coniato un nuovo termine, art pompier, per criticare l’abitudine ormai consolidata di ricalcare i modelli classici nelle rappresentazioni ufficiali.

Le nuove idee, però, non trovarono terreno fertile nelle aule della scuola ufficiale francese, l’École des Beaux-Arts. Per questo motivo, sorsero in città nuove scuole più tolleranti e meno conservatrici.

Juana Romani


Una delle prime fu l’Académie Julian, fondata a Passage des Panoramas nel 1866 dal pittore francese Rodolphe Julian, nato a Lapalud nel 1839.

Dopo avere lavorato in una libreria di Marsiglia, Julian si recò a Parigi, dove divenne allievo di Léon Cogniet e Alexandre Cabanel.
L’Académie Julian offriva un’educazione artistica di stampo liberale e annoverò tra i suoi studenti molti artisti stranieri, anche professionisti, che non avrebbero potuto sostenere il difficile esame in lingua francese previsto per seguire i corsi dell’École des Beaux-Arts.

Una scuola per artiste

La grande novità però fu questa: l’Académie Julian permise la frequenza alle artiste, mentre l’École des Beaux-Arts ammise le donne ai suoi corsi soltanto nel 1897. Ma, soprattutto, fu concesso loro di copiare il corpo nudo da modelli viventi, pratica indispensabile per apprendere un’educazione artistica completa, ma che destò un grande scandalo nell’ambiente artistico dell’epoca.
Alcune delle artiste che frequentarono la scuola furono Elizabeth Nourse, Maria Louise Catherine Breslau, Cecilia Beaux, Anna Bilińska-Bohdanowicz, Marie Bashkirtseff, Henrietta Rae, Annie Louisa Swynnerton, Elizabeth Jane Gardner.

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Credit: Public domain, via Wikimedia Commons

La storia della scuola

Nonostante alcuni studenti dell’Académie Julian si fecero notare per aver organizzato beffe e sfilate goliardiche per le strade di Parigi, ben presto venne permesso loro di concorrere per il Prix de Rome, l’ambito premio per artisti meritevoli, e di partecipare ai Salon.
Tra di loro ci furono Albert André, Pierre Clayette, André Favory, Marcel Baschet, Jean Dubuffet, Léon Bakst, Claude Schürr, Marcel Duchamp, Édouard Vuillard, Jacques Villon e Henri Matisse.
Nelle aule della scuola nacque, inoltre, il famoso gruppo dei Nabis.

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Photo credit: www.gallica.bnf.fr

Con il passare del tempo, la scuola aprì nuove sedi e l’ex studentessa Amélie Beaury-Saurel, diventata moglie di Julian nel 1895, si occupò della formazione femminile, mentre maestri come Jules Lefebvre, Adolphe-William Bouguereau, Jean-Paul Laurens, Tony Robert-Fleury, Henri Bouchard e Paul Landowski tennero i loro corsi nei sei laboratori collocati in vari punti di Parigi.
Dopo la morte di Julian nel 1907, Beaury-Saurel si occupò della gestione della scuola che, anche se con un minor numero di studenti, rimase aperta anche durante la Prima Guerra Mondiale.

Nel 1929, due anni dopo la morte della pittrice, i laboratori di Montmartre vennero chiusi per ristrutturazione.
L’Académie Julian chiuse i battenti durante la Seconda Guerra Mondiale, a causa delle politiche tedesche contro l’arte considerata degenerata. Riaprì qualche anno più tardi sotto la guida del nipote di Rodolphe Julian che aveva ereditato l’Accademia alla morte di Beaury-Saurel. Diventò poi parte dell’Atelier Penninghen.

Clara Zennaro

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