
Juana Romani racconta la storia di una pittrice sconosciuta a molti, ma che, durante la Belle Époque, è stata un’artista di grande fama in Francia.
Parigi 1882. Arrivata da poco in città, la giovane Carolina Carlesimo inizia a lavorare come modella all’Académie Colarossi, uno dei nuovi istituti privati che offrono agli studenti un’alternativa alla scuola ufficiale d’arte, ritenuta ormai da molti troppo tradizionalista e fuori moda.
Qui Carolina scopre di possedere un innato talento per il disegno e, nel frattempo, grazie alla sua bravura e alla sua intraprendenza, diventa una modella molto richiesta tra gli artisti più in vista della città.
Il suo sogno, però, è quello di diventare una pittrice professionista.
Grazie all’alunnato presso Jean Jacques Henner, l’appoggio di Carolus-Duran e il sodalizio artistico e sentimentale che instaura con il suo mentore Ferdinand Roybet, smette di posare e diventa un’artista famosa, con il nome Juana Romani.
Una storia di coraggio, determinazione ed emancipazione femminile, raccontata da un vivido coro di voci.
Juana Romani è stata una pittrice anticonformista che sfidò le regole imposte dalla società della sua epoca.
I suoi ritratti femminili, ispirati ai personaggi della storia e alla letteratura, rappresentano donne forti e intraprendenti, che sembrano impazienti essere di sovvertire i ruoli da sempre a loro imposti.
Pur rispettando tradizione accademica, con i suoi dipinti, mise in atto una vera e propria rivoluzione, al pari dei nuovi movimenti artistici che, proprio in quel periodo, trovarono a Parigi un terreno fertile in cui fiorire.
Se vuoi sapere di più sulla sua vita, leggi l’articolo Juana Romani da modella a pittrice nella Parigi della Belle Époque.
Una giovane donna è in piedi davanti a me.
Ha il volto di Anna, la sua bellezza conturbante.
La veste sbottonata lascia scoperto il seno acerbo.
I suoi occhi bistrati mi fissano con un’espressione indecifrabile.
Non riesco a capire cosa voglia da me.
Forse, soltanto che io la dipinga.