Tamara de Lempicka, al secolo Tamara Rosalia Gurwik-Górska, ha sempre amato gettare un ombra di mistero sulle sue origini.
Si presume sia nata attorno al 1898 in Polonia o forse in Russia… La facoltosa nonna Klementyna, a cui è stata affidata la sua educazione, la incoraggia a praticare la copia dei grandi maestri del Rinascimento, durante i loro numerosi viaggi in Italia.
Caparbia e dotata di un forte temperamento, Tamara de Lempicka decide di dedicarsi alla pittura dopo essere stata ritratta in maniera, secondo lei, deludente da una famosa pastellista. La sorella Adrienne diventa la sua prima modella.
Tamara de Lempicka nella Pietrogrado degli zar
Intorno al 1910 Tamara de Lempicka si trova a Pietrogrado, ospite degli zii. Nel loro sontuoso palazzo vive un’intensa e fastosa vita sociale, scandita da cene, frequentazioni con i membri della famiglia imperiale, serate all’opera e a teatro.
Proprio durante una di queste serate, incontra Tadeusz Lempicki, un avvocato la cui famiglia è caduta in rovina, corteggiato dalle più belle donne della città. Tamara de Lempicka si presenta a una festa di carnevale vestita da contadina con un’oca a guinzaglio per fare colpo su di lui.
A nulla valgono i tentativi di dissuasione dei familiari: riesce a sposare Lempicki nel 1916 e, nello stesso anno, nasce Marie Christine, detta Kizette, con la quale la pittrice avrà un difficile e tormentato rapporto.
Con lo scoppio della rivoluzione, il mondo dorato dell’aristocrazia russa si sgretola e, dopo mille peripezie, l’intera famiglia riesce a raggiungere la Danimarca e poi la Francia.
Un nuovo inizio a Parigi
Durante il primo periodo francese, Tamara de Lempicka vive insieme al marito e alla figlia in modeste pensioni, che paga vendendo i suoi amati gioielli. Tadeusz Lempicki scivola in uno stato depressivo. La situazione familiare diventa insostenibile e, per trovare una distrazione, su suggerimento della sorella Adrienne, Tamara de Lempicka inizia a studiare pittura prima con Maurice Denis e poi con André Lhote.
Dopo il trasferimento in un appartamento a Place de Wagram inizia una relazione, che durerà per un lungo periodo, con la vicina di casa Ira Perrot.
I suoi primi dipinti raffigurano nature morte e ritratti per cui la figlia Kizette e la sua amante faranno da modelle.
Il successo
La carriera di Tamara de Lempicka decolla molto presto. Grazie allo stile unico e raffinato con cui la pittrice ritrae alcuni dei personaggi di spicco della Parigi degli anni Venti e Trenta, viene acclamata ai Salon parigini.
De Lempicka predilige le figure femminili. I pochi colori che impiega vengono declinati in un’ampia gamma di tonalità. Nelle sue opere è fondamentale lo studio compositivo: le figure umane sono determinate da linee che si assoggettano più all’armonia che all’anatomia. I suoi nudi sono scandalosi ma mai volgari.
Inoltre, lavora come illustratrice di moda, passione che, insieme a quella per i gioielli l’accompagnerà per sempre.
La pittrice conduce una vita smodata: lavora febbrilmente di notte ascoltando Wagner a tutto volume e frequenta i salotti letterari e culturali più in voga, ma anche ambigui locali notturni.
I viaggi in Italia e lo studio dei grandi maestri
In Italia, Tamara de Lempicka si dedica allo studio dei grandi maestri, in special modo Pontormo, Michelangelo e Botticelli. Non aderirà mai a correnti artistiche o movimenti e definirà sempre il suo stile privo di influenze.
Nel 1925 il conte Emanuele Castelbarco organizza la sua prima personale italiana alla Bottega di Poesia di Milano.
A Torino intreccia una relazione con il marchese futurista Guido Sommi Picenardi, che rappresenterà in due dei suoi rari ritratti maschili. Nello stesso periodo è ospite al Vittoriale, dove tenta inutilmente di dipingere il ritratto di D’Annunzio.
L’indipendenza di una donna moderna
Mentre le quotazioni di Tamara de Lempicka salgono, il suo matrimonio va in frantumi. La vita della pittrice è sempre più votata all’indipendenza e alla libertà in ogni ambito: viaggia in lungo e in largo per lavoro e per piacere e intreccia varie relazioni amorose, tra cui quella con Raoul Kuffner, un barone dell’ex impero austro-ungarico e ricco collezionista d’arte.
Nel celebre autoritratto del 1929 si rappresenta, seducente, moderna e annoiata, a bordo di una lussuosa Bugatti verde, incarnando alla perfezione lo stile dei ruggenti anni Venti.
L’immagine che la pittrice vuole dare di sé si rispecchia anche nel lussuoso appartamento che acquista in rue Méchain a Parigi e che fa decorare dall’architetto modernista Robert Mallet-Stevens. Nonostante la fama, gli abiti di gran moda, le pellicce e i gioielli, de Lempicka inizia a soffrire di depressione.
Il matrimonio con Kuffner e la fuga in America
Nel 1934 la pittrice sposa in seconde nozze il barone Kuffner. I suoi dipinti raffigurano poveri e rifugiati. Inoltre, inizia a cimentarsi nella realizzazione di soggetti religiosi.
Alla vigilia della Seconda Guerra mondiale, i Kuffner organizzano in segreto il trasferimento della collezione d’arte antica negli Stati Uniti. Comunicano agli amici e alla stampa che si recheranno a New York per una mostra, e danno una grande festa. La coppia, in realtà, ha deciso di fuggire dal Vecchio Continente. Da quel momento in poi, i Kuffner vivranno negli Stati Uniti, spostandosi e viaggiando in continuazione. Soltanto una volta conclusa la guerra torneranno in visita in Francia.
Tamara de Lempicka diventa famosa più come socialite ed esperta di moda che come pittrice.
Dopo l’insuccesso della mostra del 1961 a Le Galerie Ror-Volmar di Parigi, il suo stile cambia e si cimenta nell’astrattismo. Decide inoltre di non esporre più i suoi lavori in pubblico.
La riscoperta
Dopo la morte di Kuffner, Tamara de Lempicka si trasferisce a Houston, dove vive la figlia Kizette, ma i loro rapporti sono tesi, per via del suo difficile carattere.
A seguito della riscoperta dell’Art Decò, nel 1972, alla Galerie du Luxembourg di Parigi, viene organizzata una mostra che la rilancia. Al vernissage Tamara de Lempicka appare ancora padrona di sé e sfoggia uno stile alla moda, nonostante soffra di arteriosclerosi.
Nel 1976, viene operata di carcinoma alla lingua e, successivamente, si trasferisce in maniera stabile in Messico, a Cuernavaca, dove acquista la tenuta Tres Bambus. Qui vive accanto al giovane scultore Victor Manuel Contreras, si circonda di giovani e esegue d’après dei suoi dipinti più famosi.
Morirà nel sonno nel 1980. Contreras e Kizette spargeranno le sue ceneri da un elicottero sul cratere dell’amato vulcano Popocatépetl, secondo i suoi desideri.
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Che articolo interessante! Grazie per questo sguardo sulla vita di Tamara, donna straordinaria e artista originalissima
Sono felice che l’articolo ti sia piaciuto!