Élisabeth Vigée Le Brun: una trasgressiva ritrattista alla corte di Maria Antonietta

Élisabeth Vigée Le Brun

Élisabeth Vigée Le Brun ha immortalato i volti dei personaggi più in vista della sua epoca, con la tipica leggerezza compositiva e la luminosità cromatica che hanno caratterizzato il Rococò francese.
Ma i suoi dipinti eleganti e composti nascondono in realtà delle grandi trasgressioni che infrangono i dettami della ritrattistica ufficiale.

Vigée Le Brun clarazennaro
Ritratto di Maria Antonietta con rosa – 1783

Le radici di una grande passione

Nel cuore di Parigi, nel 1755, nasce Élisabeth Louise Vigée. Figlia del pastellista Louis Vigée e della parrucchiera Jeanne Massin, Élisabeth cresce circondata dall’amore per l’arte. Quando, a quattordici anni, rimane orfana del padre, la ragazza decide di dedicarsi completamente alla pittura, un viaggio che la porterà ad affermarsi come una delle ritrattiste più influenti del suo tempo.

Élisabeth Vigée Le Brun clarazennaro
La Baronessa Anna Pitt come Hebe – 1792

La ritrattista della nobiltà francese

Dopo essere diventata l’artista prediletta della Duchessa di Chartres, nel 1774, nonostante le restrizioni sociali che impediscono alle donne di emergere nel mondo dell’arte, la pittrice è ammessa all’ordine dei pittori dell’Académie de Saint-Luc.



Il suo talento non passa inosservato, e nel 1776 sposa Jean-Baptiste-Pierre Le Brun, pittore e commerciante d’arte che sostiene la sua carriera. Élisabeth Vigée Le Brun diventa rapidamente la pittrice di corte preferita di Maria Antonietta.

Vigée Le Brun clarazennaro
Lady Hamilton come Sibilla Cumana – 1792

L’eleganza e l’intimità dei ritratti di Élisabeth Vigée Le Brun

Élisabeth Vigée Le Brun ha la capacità di cogliere l’eleganza e l’espressività dei suoi soggetti.
Grazie all’uso magistrale del colore, riesce a rendere i suoi dipinti vividi e intensi.
Una delle sue opere più celebri, il Ritratto di Maria Antonietta e i suoi figli, emana un’aura di maternità e nobiltà. Il dipinto ha l’intento di mostrare un’immagine della sovrana in grado di riscontrare consenso tra la sua gente.

Élisabeth Vigée Le Brun clarazennaro
Maria Antonietta e i suoi figli

Una pittrice controversa

Il rapporto con la regina, poco amata dal popolo, e le scelte ardite che Élisabeth Vigée Le Brun compie nella realizzazione dei suoi dipinti, finiscono per compromettere la pittrice.
Nel 1783 realizza il controverso dipinto Maria Antonietta in abito di mussola, che, sebbene scandaloso, contribuisce alla sua ammissione all’Académie Royal nel medesimo anno.
In questo dipinto Élisabeth Vigée Le Brun rappresenta infatti la regina di Francia mentre indossa un abito che ricorda un capo intimo, poco consono alla rappresentazione ufficiale di un sovrano.

Élisabeth Vigée Le Brun clarazennaro
Marie Antoinette en chemise – 1783

L’abilità nel ritrarre le emozioni e l’intensità dei sentimenti che legano i soggetti delle sue opere si manifesta anche nell’affettuoso autoritratto del 1789, in cui la stessa pittrice sorride, mostrando i denti, accanto alla figlia Jeanne-Julie-Louise, infrangendo le convenzioni dell’epoca che consideravano disdicevole raffigurare una donna a bocca aperta.
Iniziano a diffondersi pettegolezzi e dicerie che hanno come protagonista la pittrice: in molti hanno il sospetto che commissioni i suoi dipinti ad altri e che intrattenga relazioni al di fuori del matrimonio.

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Autoritratto con la figlia Julie – 1788

L’esilio e la rinascita di Élisabeth Vigée Le Brun

Con l’avvento della Rivoluzione Francese e la morte della sua protettrice, nel 1789 Élisabeth Vigée Le Brun è costretta a lasciare la Francia per proteggere la sua vita e la sua reputazione.
Si rifugia quindi in Italia, insieme a Julie, continuando a dipingere e guadagnandosi da vivere grazie alla sua arte. Lavora come ritrattista a Vienna, Londra e San Pietroburgo.
Durante questo periodo, diventa membro di accademie d’arte in Italia e in Russia.
Nel 1802, fa ritorno in una Francia trasformata, portando con sé l’esperienza e l’ispirazione maturate durante il suo esilio.

Vigée Le Brun clarazennaro
Autoritratto – 1800

Souvenirs: le memorie di una grande artista

Nel 1835, Élisabeth Vigée Le Brun pubblica Souvenirs, un’affascinante raccolta di memorie che documenta i suoi viaggi e le sue esperienze come pittrice di corte in Europa.
Questo libro non solo consolida la sua reputazione, ma anche preserva il suo lascito artistico per le generazioni future.
Nel 1842, all’età di 86 anni, Élisabeth Vigée Le Brun si spegne a Louveciennes, lasciando dietro di sé un’eredità di ispirazione e coraggio per tutte le donne artiste del mondo.

Vigée Le Brun clarazennaro
Autoritratto – 1782

2 risposte a “Élisabeth Vigée Le Brun: una trasgressiva ritrattista alla corte di Maria Antonietta”

  1. Francesco Paiola dice: Rispondi

    Ho avuto la fortuna di vedere delle sue opere alla mostra della moda a Forlì,tra cui Maria Antonietta “en che mise”.
    Sicuramente bisogna entrare nel contesto storico per capire le difficoltà della pittrice.
    Forse unico “neo” a mio avviso,troppa bellezza artificiale nei ritratti…oggi chiamati “filtri”.

    1. Grazie, Francesco, per il tuo commento.
      Le opere di Élisabeth Vigée Le Brun, viste dal vero, devono essere formidabili!
      Credo che, anche grazie ai suoi “filtri”, la pittrice sia riuscita ad offrire un vivido ritratto della società della sua epoca.

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